Home » Deformità delle dita del piede
Le deformità delle falangi (delle dita) del piede rappresentano una problematica molto comune in ambito ortopedico. Sono patologie molto frequenti soprattutto nel sesso femminile e nella maggior parte dei casi non si tratta di entità isolate, in quanto sono associate ad alterazioni anatomiche o funzionali dell’intero piede (es: si associano ad un alluce valgo o rigido, ad alterazioni dell’articolazione tra metatarso e falange, così come sono frequenti in un piede cavo o in un piede reumatico). A seconda della falange interessata si identifica una deformità diversa: dita a martello, a maglio e ad artiglio
Le dita a martello sono una deformità che interessano di solito il secondo e talvolta anche il terzo dito del piede (raro il quarto dito). Interessata la falange prossimale e intermedia delle dita, l’intera falange assume un aspetto curvo nella sua parte centrale. La falange nei casi avanzati arriva a non estendersi completamente causando dolore.
Le dita a maglio o “mazza” sono deformità come le dita a martello però la differenza è nella falange coinvolta che in questo caso è l’ultima, la distale. Quando la deformità è rigida il dito assume un atteggiamento in flessione (ricurvo) solo dell’ultima falange.
Le dita ad artiglio o griffe sono caratterizzate dalla deformità di tutte le articolazioni interfalangee, il dito coinvolto presenta una curvatura completa.
La deformità delle dita (l’aspetto ricurvo) può creare dolore durante la deambulazione o nell’indossare calzature dovuta alla mancata flessibilità del dito ed un meccanismo di frizione. Infatti quando la falange arriva ad essere irriducibile (quindi non si estende completamente) si genera un continuo sfregamento con la scarpa, capace di creare un quadro infiammatorio locale che rende ancora più difficile la deambulazione.
Sicuramente la scelta di una calzatura comoda e che non costringa le dita ad una posizione innaturale è un aspetto fondamentale da considerare. Ad oggi siamo attratti più dall’estetica e dai colori che dal comfort della scarpa, fino a quando non si presentano i primi dolori… Importante quindi puntare sulla comodità che sull’aspetto estetico e ricordarsi che bisogna sempre avere prima cura del proprio piede.
Tutto dipende dalla flessibilità della falange. Quando la falange è riducibile (riesce ad estendersi) la maggior parte delle volte il trattamento è conservativo: una calzatura più adeguata, un plantare o una ortesi possono evitare lo sfregamento e quindi il dolore. In caso di deformità rigida o irriducibile dobbiamo optare ad un intervento chirurgico (artrodesi o osteosintesi con filo di K) attraverso una piccola incisione e rimozione di osso e/o tenotomia in grado di eliminare la deformità. In entrambi i casi, l’intervento avviene in anestesia locale ed in day surgery.
Ricordiamo che è importantissimo sempre valutare che non siano associate altre patologie del piede per evitare recidive o la persistenza del dolore, ma qui sarà il vostro ortopedico di fiducia ad indirizzarvi sul trattamento migliore.